Lettura Tarocchi
Molti si chiedono quale sia il significato vero dei tarocchi e per questo motivo ci siamo posti l’obiettivo di fornirvi varie informazioni e indicazioni sulle carte e sui vari simboli che esse possono nascondere. In questo modo vogliamo fare chiarezza su alcuni aspetti che spesso vengono trascurati e per cui è più facile che si creino dubbi.
Vogliamo cercare di fornirvi una spiegazione dei tarocchi che possa in qualche modo aiutarvi ad avvicinarvi a questo modo e scoprirne piano piano i segreti.
I tarocchi costituiscono un mazzo di 78 lame divise in Arcani maggiori e Arcani minori. Questi a loro volta sono formati da 22 e da 56 carte (in questo caso divise a loro volta in quattro gruppi rappresentati dai semi della tradizione italiana).

Ognuna di queste carte porta con sé una determinata immagine che può assumere significati molto differenti a seconda della situazione. Compito della cartomante è infatti quello di capire bene i simboli dei tarocchi per interpretarli anche in base alla situazione e alla persona che ha richiesto il consulto.
Le figure nei tarocchi sono molte e ognuna serve ad indicare un aspetto particolare della vita, del passato, del presente e del futuro.
Ad esempio gli Arcani maggiori sono ritenuti quelli più potenti perché possono fornire molti indizi sulla propria persona. La lettura degli Arcani Maggiori è infatti molto utile per capire qualcosa in più su se stessi e sulla propria vita.
Questo gruppo di carte è illustrato con figure animali, umane e mitologiche.
Gli Arcani minori invece sono suddivisi nei quattro semi, cioè le coppe, le spade, i bastoni e i denari. Ogni serie è formata da 14 carte di cui dieci numerali e quattro rappresentati il Fante, il Cavaliere, la Regina e il Re.
La simbologia dei tarocchi deve essere interpretata con attenzione e con le giuste conoscenze, altrimenti si può arrivare ad un responso sbagliato che non vi sarà di alcun giovamento.
Insieme scopriremo il significato delle carte, di ogni simbolo e anche il significato dei tarocchi in amore. Vi forniremo quelle che sono le linee generali per comprendere il funzionamento della cartomanzia così da poterne capire i limiti e le capacità ed essere più preparati sull’argomento.
In questo modo potrete affrontare consulto con una cartomante in maniera molto più consapevole e saprete sfruttare a pieno ciò che le carte avranno da dire.
Ovviamente grazie alle nostre informazioni potrete anche semplicemente soddisfare le vostre curiosità riguardo il mondo della cartomanzia.
L’origine delle carte da gioco e dei tarocchi è incerta, le carte da gioco arrivarono in Europa nella seconda metà del XIV secolo, probabilmente attraverso i contatti con i Mamelucchi egiziani. I Tarocchi comparvero nell’Italia del nord nella prima metà del XV secolo e i centri più probabili di origine sembranno essere state Milano, Ferrara e Bologna
Il più antico riferimento a un mazzo di tarocchi è del 1440 successive citazioni relative all’acquisto di mazzi di tarocchi compaiono nei registri della corte estense di Ferrara nel 1442, 1452, 1454 e 1461
Un’importante riferimento alle carte dei tarocchi compare nel sermone De Ludo, scritto da un monaco domenicano, che si scaglia contro i giochi d’azzardo definendoli strumento del diavolo. La motivazione del sermone è di oggetto morale (il tempo perso per i giochi e i soldi spesi nelle scommesse) e non riguarda un uso occulto dei tarocchi. I riferimenti ai tarocchi (e altri giochi di carte) come piaga sociale continuano per tutti i secoli XVI e XVII, ma non vi sono indicazioni che le carte fossero usate per qualcosa di diverso dal gioco, al di fuori di Bologna. Come nota Dummett “…fu solo negli anni 1780, quando la pratica di predire il destino con le normali carte da gioco era già ben consolidata da almeno due decenni, che qualcuno iniziò ad usare il mazzo di tarocchi per la cartomanzia.”
La credenza nel significato divinatorio delle carte è strettamente associata alla credenza nelle loro proprietà occulte: una credenza comune nel XVIII secolo propagata da eminenti ecclesiastici protestanti e massoni. Fra loro Court de Gébelin chr fu il primo ad attribuire un significato esoterico ai tarocchi, che dal loro umile utilizzo come strumento di profezia in Francia, i tarocchi finirono per diventare una cosa pregna di proprietà ermeneutiche, magiche, mistiche, e persino psicologiche.
Come altri metodi di divinazione la lettura dei tarocchi cerca di attingere all’ipotetica “conoscenza assoluta dell’inconscio”, sono uno strumento per l’analisi archetipica, e infine uno strumento per facilitare il processo junghiano di individuazione.
A Bologna è stato documentato un primo uso dei tarocchi come strumento per la cartomanzia risalente al XVII secolo. Questo però, pur essendo durato perlomeno fino al XIX secolo, senza diffondersi in altre regioni e rimase un passatempo casalingo piuttosto che essere uno strumento di cartomanti professionisti.